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Max Mara ripercorre le tracce Back to Home for Resort 2019

Max Mara ripercorre le tracce Back to Home for Resort 2019

Aprile 28, 2024

La scena della moda nel corso degli anni si è evoluta in un circo della moda, dove la destinazione della sfilata funziona come una campagna pubblicitaria - una mostra vivente che racchiude l'atmosfera e i pensieri dello stilista per la collezione. Per questo motivo, Max Mara ha portato la sua collezione Resort 2019 nella sua città natale di Reggio Emilia, in Italia, come tributo artistico alla prima fabbrica della maison e spazio di raccolta trasformato in quartier generale, Collezione Maramotti.

Max Mara ripercorre le tracce Back to Home for Resort 2019





Il museo Collezione Maramotti espone una serie di opere inestimabili di artisti italiani contemporanei da Piero Manzoni e Alberto Burri a Pino Pascali e Jannis Kounellis, lo sfondo ideale per il direttore creativo di Max Mara Ian Griffiths per trasformare l'ispirazione nel movimento artistico d'avanguardia. Questi sono gli artisti che parlano con gesti audaci e hanno ispirato il tocco tattile, decostruito e all'avanguardia della moda moderna. Secondo Griffiths, “So che questa è una location preziosa per la famiglia Maramotti, a loro molto cara, e sono onorato di essere qui per la prima volta. È una grande sfida per me e volevo creare una collezione degna del luogo. "


"Adoro l'idea di prendere qualcosa che sia un classico assoluto e fare una cosa che cambi il modo in cui puoi indossarlo" - Ian Griffiths

Come omaggio a lungo pianificato al fondatore, Griffiths ha concepito una gamma di design sofisticati che è un riff su alcuni dei capi vintage più forti di Max Mara, ritoccati con sottili riferimenti della collezione d'arte Maramotti. Ad esempio, l'aspetto di apertura e chiusura erano le adozioni moderne del cappotto cammello 101801 che fu disegnato per la prima volta da Anne Marie Beretta nel 1981. Oggi Griffiths ha riprodotto il disegno in bianco e nero, adattato a un soprabito ispirato al mantello che riecheggia delicatamente tela stratificata di “Sacco E Rosso” di Alberto Burri.









Il resto della collezione presenta un plissè irregolare su pantaloni, corpetti e camicette, oppure trapiantato in borse di pelle sciatta e tattile, ispirato a Piero Manzoni, o l'opera di Manzoni incisa nelle stampe tipografiche e scritte a mano, e volant che traducono un Maramotti- pezzo di proprietà di Burri. Dove iniziò nel 1951 con Achille Maramotti che presentava la sua struttura modernista come identità di Max Mara, Griffiths dipinge un ritratto della casa, definito dai suoi cappotti per raccontare la storia della casa italiana ormai consolidata.

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